Pseudonimo di
Hamman Ibn Ghalib. Poeta arabo. Fu soprattutto poeta
satirico, assai padrone della sua lingua, ammirato dai filologi arabi per la
ricchezza di vocaboli da lui usati. Si dice però di lui che fosse un uomo
di scarso valore morale, pronto a scrivere panegirici in onore di personaggi da
lui odiati ma dai quali sperava ottenere qualche beneficio. Dedito ad ogni
vizio, fu definito dal suo più grande rivale, il poeta Giarir, "vigliacco
come un serpente e crudele come una iena". I suoi versi, e in particolar modo le
sue satire -
F. si cimentò in tutti i generi poetici della
letteratura araba - sono spesso lascivi o scurrili e infarciti di particolari
indecenti o scandalosi (Bassora 641 circa - 732 circa).